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STOP DELLA CONSULTA,

NIENTE CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’

DALLE PENSIONI

 

 

La Consulta ha giudicato incostituzionale un comma del decreto legge 98 del 2011, quello che stabiliva un contributo perequativo per le pensioni oltre 90 mila euro lordi.

Secondo la Corte Costituzionale, proprio questa norma, sarebbe in contrasto con gli articoli 3 e 53 della Carta, rispettivamente sul principio di uguaglianza e sul sistema tributario, e viene dunque rilevato “un intervento impositivo irragionevole e discriminatorio ai danni di una sola categoria di cittadini”.

Nella sentenza depositata oggi, si legge  “al fine di reperire risorse per la stabilizzazione finanziaria, il legislatore ha imposto ai soli titolari di trattamenti pensionistici, per la medesima finalità, l’ulteriore speciale prelievo tributario oggetto di censura, attraverso una ingiustificata limitazione della platea dei soggetti passivi”.

La Dirstat aggiunge: la sentenza della Corte Costituzionale tende a ripristinare anche una situazione di giustizia retributiva atteso che il 30 per cento della retribuzione che il personale in servizio versa per il fondo pensioni dà chiaramente diritto a chi più ha versato ad una pensione correlata e quindi più elevata.

C’è anzi da aggiungere che il 30 per cento di cui trattasi viene versato su tutta la retribuzione percepita, mentre invece gli aumenti pensionistici avvengono tenendo presente gli importi di pensione e quindi diminuiscono con l’aumentare della stessa.

La Dirstat sta preparando il ricorso per questo ulteriore danno a carico dei pensionati ai quali vengono sottratti i benefici inerenti ai maggiori contributi versati.

 

                                                                                  Ufficio Stampa Dirstat/Confedirstat

Roma, 6 giugno 2013

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