Milano, 26 Ottobre 2000

 

NOTIZIARIO DEL MESE DI OTTOBRE

 Cari colleghi,

abbiamo volutamente ritardato la pubblicazione del notiziario perché gli ultimi giorni hanno di fatto determinato la ripresa, a pieno regime, dell’attività sindacale e soprattutto del confronto con le autorità politiche ed amministrative  per la predisposizione dei principali documenti di avvio della riforma del Ministero e per la definizione di alcuni  istituti contrattuali, di fondamentale importanza per il personale.

 

RIFORMA DEL MINISTERO - Recentemente a conclusione degli incontri di consultazione relativi al piano generale per l’attuazione della Riforma, ai quali i rappresentanti del SIPDAD hanno partecipato congiuntamente alla delegazione CISAL-FAS, sono stati  stilati  dei documenti riguardanti nello specifico il Regolamento per l’indipendenza e l’autonomia tecnica del personale delle Agenzie ed il Piano transitorio del personale con la connessa ipotesi di dimensionamento del Nuovo Ministero.

Complessivamente il SIPDAD/DIRSTAT  condivide le bozze illustrate, tuttavia ha espresso una serie di sintetiche considerazioni in merito ad alcuni specifici argomenti,  ritenuti  tra i più qualificanti punti del progetto di riforma, che ha sottoposto all’attenzione del Capo di Gabinetto del Ministro delle Finanze, dott. Angelo Piazza, di seguito integralmente riportate:

            “L’art.74 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n.300 prevede che tutto il personale del Ministero venga incluso in uno speciale ruolo e distaccato presso le Agenzie fiscali secondo un piano volto a consentire l’avvio delle attività. Il piano - concertato con le organizzazioni sindacali - dovrà aderire alle funzioni ed alle attività svolte in precedenza dai singoli dipendenti.

            L’art.71 prevede l’emanazione di un regolamento di amministrazione, che stabilisca l’organizzazione e il funzionamento delle Agenzie, nonché le regole per l’accesso alla dirigenza.

            Per ciò che concerne l’Agenzia delle Dogane, il quadro normativo sin qui delineato deve necessariamente conformarsi sia alla specificità delle funzioni e delle competenze delle missioni proprie e sia all’attuale situazione del personale.

Pertanto  è  ferma convinzione del SIPDAD che gli emanandi provvedimenti ex art. 74 e 71 del D.L. 300/1999  saranno fondamentali per il successo dell’intera riforma dell’Amministrazione finanziaria. Tale risultato dipenderà in larga misura dalla considerazione, dal ruolo e soprattutto dalle prospettive professionali che verranno  riservate al personale direttivo e dirigente .

            La recente preintesa relativa all’accordo complessivo concernente l’ordinamento professionale ha determinato un ricompattamento di tutto il personale non proveniente dalla ex carriera direttiva nonché presente nell’ attuale profilo professionale C1 e C2 ai fini del passaggio al profilo C3. Si tratta  di centinaia di funzionari, i quali nel corso degli anni hanno potuto godere di un costante sviluppo professionale, che li ha condotti dalle qualifiche esecutive al vertice dei profili apicali.

Prescindendo da ogni considerazione di merito sull’efficacia di tale politica di gestione delle risorse umane, quale strumento qualificante e determinante l’efficacia dell’azione dell’Amministrazione finanziaria ed il conseguimento degli obiettivi di programmazione, risulta palese che analoga prospettiva professionale non è stata data ai tantissimi funzionari che negli ultimi anni sono stati assunti nelle qualifiche superiori (ex settimi ed ottavi livelli), sulla base del possesso di titoli accademici (laurea e talvolta specializzazione) e di professionalità specifiche (abilitazioni professionali o elevata competenza tecnico scientifica).

Il recente accordo, avendo considerato prevalente il criterio dell’anzianità di servizio, ha determinato di fatto per costoro non solo un  blocco della  carriera, ma anche un mortificante sopravanzamento da parte dei colleghi anziani.

            Pur non volendo disconoscere l’importanza dell’esperienza professionale maturata con l’anzianità di servizio, è  giusto consentire anche a coloro che possono vantare altri e altrettanto qualificanti  titoli di poter aspirare ad uno sviluppo professionale. La soluzione più equa è quella di porre tutti sullo stesso piano, determinando poi  una selezione attraverso criteri di merito.

Parimenti mortificata è la professionalità dei noni livelli (direttori tributari), che da oltre venti anni non riescono ad ottenere uno sviluppo di carriera e la benché minima prospettiva professionale.

            In considerazione della specificità e della complessità tecnico-giuridica delle attribuzioni proprie delle Dogane, le suddette professionalità costituiscono, per l’enorme bagaglio di esperienza professionale maturata nel corso degli anni (per aver ricoperto sempre funzioni di responsabilità negli Uffici di appartenenza) e per le competenze tecniche possedute e richieste all’atto dell’assunzione, “la spina dorsale” dell’Amministrazione doganale. Ad esempio la presenza di chimici e di ingegneri, costituisce un vero e proprio “fiore all’occhiello” per l’Amministrazione finanziaria, tanto che il progetto di riforma prevede che questi tecnici per la riconosciuta competenza e professionalità possano essere utilizzati anche da altre amministrazioni o addirittura porsi sul mercato.

            In concreto è necessario che l’emanando regolamento di amministrazione, in connessione con i provvedimenti di dimensionamento del personale della nuova Agenzia, riconosca la particolare posizione di questi funzionari, attraverso la predisposizione di regole che consentano  un acceso preferenziale alla dirigenza e  la creazione della vicedirigenza.           

In merito ai criteri di scelta per l’assegnazione del personale presso il Ministero e le singole Agenzie, pur riconoscendo corretto in linea di principio che il personale dell’area C venga collocato in base alle esperienze lavorative, è altresì auspicabile che si possa utilizzare per casi ben circoscritti il criterio della “preferenza”, che per tutto il resto del personale costituisce regola.

            Il SIPDAD ritiene, infine, che maggiore attenzione debba essere riservata al ruolo dei dirigenti delle Dogane. Tale posizione deriva unicamente dalle attribuzioni e dalle competenze proprie dell’Amministrazione di appartenenza, caratterizzate da uno spiccato tecnicismo e da una notevole complessità normativa al pari di quelle proprie dei colleghi delle Entrate.

 Ne consegue che occorre  parificare anche la posizione della dirigenza sia sotto il profilo del rapporto tra numero di dirigenti e unità di personale gestite (1/50 per le Entrate e 1/80 per le Dogane) e sia sotto il profilo dell’assimilazione dello status giuridico dei Direttori Compartimentali delle Dogane a quello delle Entrate.         

In definitiva se l’Amministrazione nel governo del  personale, cogliendo l’occasione, inizia a percorre in questo modo la strada di politiche di merito (invocate oramai anche a gran voce dall’opinione pubblica)  può sin d’ora essere certa del  successo del progetto di riforma delle Finanze, poiché avrà, forse per la prima volta nel corso degli ultimi anni, concretamente motivato ed incentivato la gran parte del personale, chiamato in prima persona, per responsabilità e professionalità, ad avviare e gestire l’attività delle Agenzie”

Successivamente le considerazioni esposte sono state, altresì, rappresentate con una specifica nota al Dott. Davide Onori - Direttore Centrale presso la Direzione Centrale AGP del Ministero delle Finanze - responsabile della delegazione di parte pubblica  per la definizione dei passaggi tra le aree e all’interno delle aree. Il SIPDAD ha invitato l’Amministrazione ad operare  “una rivisitazione” dei criteri stabiliti, con conseguente riapertura delle trattative attraverso: l’innalzamento della valutazione dei titoli di studio,una maggiore valutazione delle posizioni di particolare responsabilità,una riduzione della valutazione dell’anzianità di servizio.

            Con riferimento a quest’ultimo punto va precisato che la valutazione dell’esperienza professionale maturata nelle qualifiche che danno diritto a concorrere, per costante prassi giurisprudenziale e amministrativa nonché sulla base del vigente CCNL, fonte del citato accordo, deve basarsi sul concetto di “servizio effettivo” e non sull’anzianità giuridica”. L’esperienza professionale  richiede, infatti, il presupposto dell’effettivo servizio, non essendo sufficiente il possesso di un’anzianità meramente giuridica e fittizia, derivante dalla retrodatazione di una pregressa promozione.

            Allo stesso modo il punto A3 della preintesa (la valutazione di ciascun anno di servizio o periodo superiore al semestre maturato nella P.A.) deve essere considerato solo se si tratta non solo di servizio effettivo, ma anche di esperienza professionale maturata nell’ambito di una di quelle qualifiche, che consentirebbero il passaggio (VII o VIII q.f.).

            E’ evidente dall’analisi delle proposte esposte che l’invito a riaprire le trattative è teso unicamente ad operare una perequazione nei criteri per il passaggio nell’ambito dell’area C. Occorre innanzitutto evitare la creazione di aree di privilegio (i funzionari  “più anziani” o i “più titolati”) , che di fatto svuotano la natura paraconcorsuale dell’intesa e  mortificano il vero fine ultimo di qualsiasi ipotesi di sviluppo professionale basato su di un procedimento selettivo: la ricerca del merito.

 

MODIFICHE ALL’ACCORDO SULLA MOBILITA’ VOLONTARIA.

In data 11 ottobre è stato sottoscritto un accordo che modifica la precedente intesa valida per l’anno 1999, avendo constatato l’impossibilità di pervenire ad un accordo per l’anno 2000, a causa della prossima attivazione delle Agenzie fiscali. Pertanto verrà utilizzata la procedura dell’anno precedente, con un aumento dei posti disponibili  per il Centro Sud e delle unità trasferibili dalle varie regioni, attraverso una rimodulazione delle tabelle.In aggiunta è stata prevista una clausola di salvaguardia la quale stabilisce che i posti disponibili non coperti al termine della procedura vengano occupati grazie ad una seconda fase che permetterà ai lavoratori uscire senza più limiti dalle Regioni di appartenenza sulla base di una graduatoria che diventerà unica a livello nazionale.

 

REVISIONE DEI PROFILI PROFESSIONALI.

La Commissione paritetica di revisione dei profili professionali ha tenuto recentemente una riunione interlocutoria. Al centro dell’attenzione vi è l’intenzione di accorpare alcuni profili professionali in un’unica area, con una denominazione da definire, all’interno della quale il personale potrà essere utilizzato in maniera più flessibile. In secondo luogo si è prospettata l’ipotesi di individuare anche profili professionali “ad hoc” (es. verificatori, addetti allo SVAD, addetti all’area economica finanziaria, addetti alla contabilità ecc.ecc), con un percorso di carriera diverso e distinto dagli altri.Il SIPDAD ritiene la  seconda ipotesi impraticabile. La capillare presenza sul territorio degli Uffici delle Dogane sul territorio, la loro notoria carenza di organico nonché la dimensione quasi sempre ridotta, le molteplici e specialistiche funzioni cui sono preposti i funzionari delle strutture centrali, comportano l’esigenza di considerare moduli operativi per “cicli compiuti di prodotto” o per “isole di produzione”, nel cui ambito le unità coinvolte siano in possesso di profili improntati alla massima integrazione funzionale e flessibilità operative.

L’eventuale proposta di creare alcuni profili professionali specialistici, fermo restando la macroarea per il restante personale, susciterebbe, all’interno delle qualifiche apicali, l’impressione di una politica di gestione delle risorse umane tendente a privilegiare, con percorsi di carriera, solo una parte dei funzionari. Conseguentemente verrebbe data rilevanza strategica solo parzialmente all’azione e alle funzioni dell’Amministrazione, sottovalutando gran parte dell’attività istituzionale, che riveste, allo stesso modo, rilevanza fondamentale ai fini del raggiungimento degli obiettivi di programma.

 

CONTRATTO DIRIGENTI.

Recentemente all’ARAN  sono riprese informalmente  le trattative per il contratto. In merito è’ stato reso noto che in finanziaria sono stati stanziati cento miliardi. Di conseguenza esistono margini concreti per avviare in tempi ragionevolmente brevi  la discussione sul merito del contratto.

 

P.S. Nei giorni 18 e 19 Novembre p.v. si terrà il Consiglio Nazionale ad Ostia, a breve sarà predisposta e diramata  la nota di convocazione e contestualmente l’ordine del giorno, con l’indicazione di tutte le informazioni utili per la partecipazione. 

 

                                                                        IL SEGRETARIO NAZIONALE

                                                                                    Alessio Fiorillo